«A tutti si piegano le ginocchia» è il libro d’esordio di Caterina Girotti. È un mattino che appartiene alla luce quello in cui i due protagonisti della storia si incontrano in un parco. «Ce l’hai un termoventilatore?», «hai due bagni?», «mi vuoi bene?»: queste sono le prime domande che un bimbo rivolge al suo interlocutore mentre lui, pacatamente disteso, aspetta solo che l’umidità si trasferisca dal terreno nei suoi jeans. Attorno a loro, campi di colore si congiungono per diventare immagini la cui forza sembra sia la loro apparente attitudine a dissolversi un attimo dopo, come a ricordarci che ad essere solido non è chi ha certezze ma chi sa farsi attraversare dal dubbio restando indenne.